Prestazioni cognitive e sintomi neuropsichiatrici nella malattia di Parkinson iniziale non-trattata
È stato intrapreso uno studio per determinare la prevalenza e la correlazione del deficit cognitivo e dei sintomi neuropsichiatrici nei pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale non-trattati.
Sia il deficit cognitivo sia i sintomi neuropsichiatrici sono comuni nella malattia di Parkinson e hanno impatto sul decorso e sulla qualità della vita.
Tuttavia, sono disponibili conoscenze limitate su capacità cognitiva e sintomi neuropsichiatrici.
Lo studio PPMI ( Parkinson’s Progression Markers Iniziative ) è uno studio di pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale non-trattati e controlli sani, questi ultimi con funzioni cognitive normali.
Al basale, i partecipanti sono stati valutati con test neuropsicologici e per i sintomi di depressione, ansia, disturbi del controllo degli impulsi, psicosi e apatia.
I dati al basale di 423 pazienti con malattia di Parkinson e 196 controlli sani non hanno fornito differenze tra i gruppi nelle caratteristiche demografiche.
Il 22% dei pazienti con malattia di Parkinson ha soddisfatto il cutoff di screening consigliato per la malattia di Parkinson per deficit cognitivo al Montral Cognitive Assessment ( MoCA ), ma solo il 9% ha soddisfatto i criteri dei test neuropsicologici per il decadimento cognitivo lieve ( MCI ).
I pazienti con malattia di Parkinson si sono dimostrati più depressi dei controlli sani ( P minore di 0.001 ), con un numero doppio di criteri soddisfatti per i sintomi depressivi clinicamente significativi (14% vs 7%).
I pazienti con malattia di Parkinson hanno anche presentato più ansia ( P inferiore a 0.001 ) e apatia ( P inferiore a 0.001 ), rispetto ai controlli sani.
La psicosi è risultata rara nella malattia di Parkinson ( 3% ) e non è stata osservata differenza nei sintomi di disturbi del controllo degli impulsi tra i gruppi ( P=0.51 ).
Circa il 10% dei pazienti con malattia di Parkinson in fase iniziale non-trattata ha soddisfatto i criteri tradizionali di deficit cognitivo, con una frequenza più bassa rispetto agli studi precedenti.
Anche i sintomi neuropsichiatrici dopaminergico-dipendenti erano più comuni in questi pazienti rispetto alla popolazione generale, ma altri sintomi associati con la terapia sostitutiva della dopamina non lo sono stati o sono stati rari.
Analisi future di questa coorte esamineranno i predittori biologici e il decorso del deficit cognitivo e dei sintomi neuropsichiatrici. ( Xagena2015 )
Weintraub D et al, Mov Disord 2015; Epub ahead of print
Neuro2015 Psyche2015
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